Madonna (Panaghia) del Castello
A nord-est di Leros, in cima alla collina di Pitiki e a 200 m. sul livello del mare approssimativamente, si profila il Castello dell' isola (Castro Pandeliu). Nella parte occidentale della fortezza è stata costruita la chiesa della
Panaghia (Madonna), simbolo religioso e spirituale per gli abitanti di Leros.
Secondo la leggenda, un' icona della Madonna arrivata dal mare, si era trovata per miracolo nella polveriera del castello tra due candele accese, nonostante gli sforzi degli ottomani per allontanarla.
In Suo onore, nel medesimo posto, è stata costruita la chiesa, che ben presto diventò la meta di pellegrinaggio principale per gli abitanti e i marinai dell’ isola. La chiesa, nella sua attuale ubicazione, fu costruita dopo il 1669. La piccola chiesa originaria venne restaurata e ampliata fino al 1719, anno in cui fu consacrata dal vescovo di Carpathos Neofitos Ghermanis.
Durante il ΄700 e l΄800 nella chiesa, a navata unica, furono eseguiti numerosi interventi ed aggiunte.
Reliquia preziosa della devozione dei Leriani costituisce l’ icona di piccole dimensioni della Madonna con Gesù Bambino (“Theotokos Vrefokratusa”), creata intorno al 1732, riposta in un piccolo quadro in legno traforato e rivestita d’oro e d’argento. Alla chiesa appartengono alcune icone votive di imparagonabile qualità, molte delle quali, come pure diverse altre reliquie, sono esposte nella Sagrestia d' Arte Bizantina, che è stata recentemente costruita accanto alla chiesa e funge da museo.
Coloro che amano le passeggiate romantiche potranno salire, attraverso i quartieri di Platanos, verso Aghia Paraskevi e da lì, seguire il sentiero dai circa 500 scalini. Alla fine di questo sentiero si eregge il Castello, la cui vista ci porta indietro nel tempo. Per i più frettolosi e impazienti esiste anche una comoda strada.
Nel lato occidentale del castello bizantino possiamo distinguere la chiesa della Panaghia (Madonna), con l’ abside dorata e con delle icone importanti. Prossima meta è il Museo Ecclesiastico, situato proprio accanto alla chiesa, in un edificio di costruzione recente.
Qui si possono ammirare i preziosi manoscritti e le preziose icone, i libri sacri, i piviali ed altri oggetti ecclesiastici. Infine, si possono visitare i grandi depositi sotterranei e le cisterne d' acqua del castello.
Tempio di Artemide
L' ospite, interessato a conoscere gli aspetti storici di questo luogo, può visitare l’area archeologica aperta di Partheni (accanto all’aeroporto).
Durande gli scavi del 1980 è stato scoperto un complesso ecclesiastico paleocristiano costruito su delle costruzioni romane. Finora non è stata localizzata la posizione esatta dell`antico tempio della Vergine Locallida. Lo storico Iakovos Rizos Ragavis scriveva nel 1855: "esiste una grande chiesa diroccata, contenente diverse lapidi, nelle fondamenta dell`antico tempio che fu, indubbiamente, il tempio di Artemide...".
Nonostante i primi cristiani avessero l' abitudine di costruire le chiese sopra i templi greci, utilizzando spesso materiali usati da questi ultimi, non è stato possibile localizzare esattamente il tempio antico nello spazio della chiesa paleocristiana...
Aghios Isidoros
Nella zona di Coccali si trova la pittoresca chiesuola di Aghios Isidoros, costruita su di un’isoletta, collegata alla terraferma grazie ad un piccolo corridoio, accanto al piccolo vecchio porto immerso.
Museo bellico ‘Tunnel’
Grande interesse presenta il nuovo Museo - Tunnel nella zona di Merichia, nel quale sono esposti importanti oggetti del periodo della Seconda Guerra Mondiale.
È stato inaugurato nell' agosto del 2005 e offre una vasta collezione di oggetti esposti. Il Tunnel, unico a livello mondiale, per la sua originalità, è stato costruito dall' esercito italiano ed utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo è anche il motivo per cui il ‘Tunnel’ può vantare un gran numero di visite fino ad oggi.
Panaghia (Madonna) Cavuradena
A Xirocampos si trova la pittoresca chiesuola della Madonna (Panaghia Cavuradena), considerata una delle più belle dell' isola. È costruita sulle rocce della costa, in un luogo nel quale, secondo la leggenda, un pescatore che cercava dei granchi, ha trovato l' icona della Madonna, in una fenditura.
Paliocastro
Un altro posto che vale la pena visitare è Il “Castro ton Lepidon”, conosciuto anche come Paliocastro, a Xirocampos. Nella muraglia esterna (preistoriche mura ciclopiche) sono conservate le fondamenta delle 180 piccole case (“ospitia” o “chelia”), nelle quali abitavano inizialmente le guardie, ed, in seguito, gli abitanti delle aree circostanti per proteggersi dalle diverse incursioni.
Museo Archeologico
Nel museo Archeologico di Leros, ad Aghia Marina, potete ammirare dei consistenti ritrovamenti , iscrizioni, colonne funerarie, monete, mosaici e vasi, oggetti del periodo classico e paleocristiano.
Museo Folcloristico "Mbellenis"
Il Museo Storico e Folcloristico di Leros si trova oggi nella torre di Beleni ad Alinda. Sono esposti dei costumi tradizionali, dei ricami, degli strumenti musicali e delle sculture ecclesiastiche in legno traforato – tutti oggetti che testimoniano che la società di Leros, durante il periodo tra il 1880 ed il 1920, era borghese.
Una sala è dedicata al combattente prigioniero politico Chiriacos Tsachiris che, esiliato a Leros, trovò nell΄arte il modo per combattere la sua profonda solitudine, mentre, in un’ altra sala, un letto chirurgico improvvisato, un forno di sterilizzazione e gli attrezzi medici, ricordano che la torre fu impiegata, durante la Seconda Guerra Mondiale, come ospedale.
Oggetti della Battaglia di Leros e dell’affondamento del cacciatorpediniere Regina Olga a Lachi il 26 settembre 1943, rievocano i momenti tragici ma anche grandiosi che ha vissuto l’ isola durante il periodo del dominio italiano e dell΄ occupazione tedesca.
In aggiunta a quanto si è detto sopra occorre specificare che a Leros vi sono tracce evidenti di tutti i periodi storici: dall’epoca preistorica fino ai giorni nostri.
I resti preistorichi della zona di Aghios Constantinos e di Catacrotiri, le rovine degli insediamenti neolιtici nell’area di Partheni e di Drimona, le vestigia architettoniche della prima età del rame ad Agios Isidoros ed a Drimona, il sepolcro arcaico a Pandeli, l΄antico insediamento ad Aghia Marina, una fortezza ellenistica a Xirocampos, i reperti romani e tardo-romani a Partheni, le chiese paleocristiane e bizantine, sono, indicativemente, alcune delle grandi scoperte che hanno indotto la Soprintendenza Archeologica del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alla deliberazione del Decreto Ministeriale 588/2004 per la protezione dei monumenti esistenti, che ha riconosciuto come archeologiche nove aree ricoprenti una superficie di quasi 380 ettari.
Questa regolamentazione era stata preceduta dal decreto (attualmente inattivo) F.31/42650/3332/19-11-1973 del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, secondo il quale l΄area di Pandeli- Platanos- Aghia Marina di Leros veniva caratterizzata come “un luogo ricco di bellezze naturali e storiche e, per tale motivo, necessitava di protezione supplementare governativa”.
I decreti deliberati dal 1955 fino al 1977 hanno inoltre riconosciuto venti edifici contemporanei (costruzioni pubbliche e private, mulini a vento ed un macinatoio), ad Aghia Marina, a Platanos, a Lachi e ad Alinda, come monumenti ed opere d’arte appartenenti alla storia contemporanea dell’isola. Parallelamente il Ministero dell΄ Ambiente, della Tutella del Territorio e dei Lavori Pubblici, con il Decreto Presidenziale 19-10-1978 (Gazzetta Ufficiale 594Δ'/13-11-78) ha incluso nelle “zone tradizionali” della Grecia Aghia Marina, Alinda, Lachi e Partheni, imponendo una regolamentazione particolare e delle restrizioni edilizie.
Oltre le aree riconosciute come archeologiche e i monumenti contemporanei protetti, esistono diversi luoghi, singoli edifici o nuclei di costruzioni che costituiscono un prezioso patrimonio culturale, storico, estetico e simbolico di questa ricca isola.
Segnaliamo brevemente i seguenti:
Ci sono numerosi edifici e palazzi neoclassici, sparsi lungo la parte centrale dell’isola. Alcuni di essi sono ancora in uso, altri, invece, rischiano seriamente di deteriorarsi. Tuttavia tutti questi monumenti contribuiscono ad arricchire l’ambiente urbano di Aghia Marina, Platanos, Alinda e Pandeli.
A Lachi esistono costruzioni isolate e a gruppi, con uno stile particolare, sicuramente di difficile conservazione, in quanto non rientrano nelle direttive generali per la protezione delle zone tradizionali, attualmente applicate. Vanno sottolineate, senz΄ altro, l’unicità dell’urbanistica, dell’architettura e della morfologia di Lachi. Disegnata e costruita ex novo come nuova città caratterizzata da uno stile molto simile a quello europeo dell’inizio del XX secolo.
L’intero insediamento fa parte della pianificazione urbanistica italiana e costituisce, per intero, un punto di riferimento geografico; ma anche all’di fuori del piano d’urbanizzazione italiano, vi sono costruzioni ed insediamenti che meritano attenzione:
- la stazione radiofonica che apparteneva agli italiani.
- il nucleo che comprende gli edifici del Centro di Cura Statale
- i resti delle strutture militari italiane (Culuchi, Merichia, Lepida, Aghios Gheorghios)
- il nucleo urbanistico che comprende Aghia Marina- Platanos- Pandeli, grazie alla grande varietà dell΄architettura degli edifici.
- le strade che collegano la piazza di Platanos ad Aghia Marina che abbinano le costruzioni neoclassiche dei Leriani a quelle italiane del litorale.
- il litorale che collega Agia Marina ad Alinda e il litorale stesso di Alinda, con le costruzioni italiane neoclassiche e tradizionali, il verde ed i punti di riferimento paesaggistici (Torre di Beleni, Patriarcato ecc.)
- le chiese di Aghia Marina, con le loro particolari volte semisferiche, cruciformi e non, con timpani laterali e con cupole alte o senza, nonchè la chiesa di Aghios Nicolaos di Lachi, che fu originariamente la chiesa cattolica di San Francesco.
- la cappella di Aghia Matrona- Chiura, con gli affreschi dei prigionieri politici della dittatura, ed il complesso delle costruzioni del campo di concentramento di Partheni, tracce evidenti della memoria storica e di valore simbolico.
- le cappelle della Panaghia Gurlomata (Madonna) a Drimona e della Panaghia Cavuradena (Madonna) a Xirocampos.
- i resti sparsi delle fortezze italiane, soprattutto sulle colline.
- Inoltre, grande interesse, presenta anche il nuovo Museo - Tunnel a Merichia, con oggetti del periodo della Seconda Guerra Mondiale. È stato inaugurato nell’agosto del 2005 e vanta un gran numero di oggetti esposti. Il tunnel è stato costruito dall'esercito italiano, ed utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale. È unico a livello mondiale. Per questo motivo tale museo attira un consistente numero di visitatori.